Educazione rispettosa: collaborazione

Dopo avervi parlato di quanto è importante saper riconoscere e accettare le emozioni, tutte le emozioni, sia le nostre che quelle dei bambini, dobbiamo anche sapere che è importante allenarci. E' un lavoro continuo, sapere una cosa non vuol dire assolutamente saperla anche mettere in pratica. Questo allenamento può essere sicuramente faticoso, ma a lungo termine porterà vantaggi a noi, ai bambini, ma anche nelle relazioni con gli altri.

Sempre parlando di educazione rispettosa, oggi vorrei condividere delle strategie comunicative, sempre tratte dal libro "Come parlare perché i bambini ti ascoltino & come ascoltare perché ti parlino" , per favorire la collaborazione tra noi e i nostri figli.

collaborazione


Succede a tutti di alzare la voce perché i nostri figli non ci ascoltano.. e all'ennesima richiesta scattiamo. Il cervello dei bambini non funziona come quello dell'adulto, quindi dobbiamo imparare a comunicare in maniera più efficace, e anche se lo sappiamo, metterlo in pratica è un' altra cosa, ci vuole costanza.

 1. Descrivere quello che si vede...non giudicare il bambino, ma l'azione: ok..facile?..no! tutt' altro.. quando vediamo che nostro figlio ha fatto qualcosa che non va giudichiamo lui.

Esempio: lasci sempre la luce del bagno accesa..te l'ho tetto mille volte, non ascolti mai! NO! 

Meglio: "quando si esce da una stanza si spegne la luce" 

2. fornire informazioni: "quando si lascia la luce accesa senza averne bisogno si spreca energia elettrica, questo fa male a noi e al pianeta". Spiegare il perché di una certa azione/regola è più efficace di alzare la voce senza fornire spiegazioni.

3. parlare dei nostri sentimenti: "tu mi fai arrabbiare", no! Prendiamoci le nostre responsabilità, meglio parlare in prima persona, "quando lasci la luce accesa mi sento frustrata perchè non mi sento ascoltata"

4. con una parola: è molto più efficace usare, con tutta la calma, una sola parola "luce".

5. scriverlo: lasciare un cartello con scritto "luce" o con disegnato una lampadina può essere molto più efficace.


Un altro aspetto da tenere presente è tutta la parte non-verbale. Le nostre parole possono dire una cosa, ma il tono di voce e il nostro corpo ne dicono un'altra.

Ora, non pensate che io sia bravissima ad usare tutti questi suggerimenti, tutt'altro. Sicuramente sto acquisendo più consapevolezza e sto cercando di fare pratica giorno dopo giorno.

Una grande conquista per me è accettare i mie sbagli, per me prima era fonte di frustrazione e disagio. Ora accetto l'errore e ne facciotesoro...si impara dagli errori

Ripensare a quando abbiamo risposto in maniera sbagliata o con i modi sbagliati ad una determinata situazione e trovare strategie diverse e più adeguate per affrontarle, scegliere le parole e l' atteggiamento più corretti, sono esercizi utilissimi per reagire più prontamente in un momento di stress, ci permette di avere delle risposte già pronte nella mente e magari evitare lo strillo.

Grazie per la vostra attenzione e se vi va di confrontarvi su questi temi vi aspetto nei commenti qui sotto.  

Se desiderate ricevere la newsletter scrivetemi via mail a lamallacolcappello@gmail.com.


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